PHILOSOPHY
Design delle Connessioni |
Il Design si nutre di interazioni, collegamenti e contaminazioni. Quando guardiamo il mondo con occhi nuovi riusciamo a individuare diversi rapporti tra gli oggetti e tra gli oggetti e l'ambiente: è qui che prende vita il Design delle connessioni. Grazie a una coscienza unificata gli oggetti e la loro percezione acquistano nuovo significato. Il Design non può essere settoriale. Chi fa Design progetta "nuovi significati" per il mercato e non può trascendere dalla relazione fra le cose e le esperienze.
Il design di nutre di ricerca |
E' importante fare ricerca, sperimentare per “afferrare” e comprendere il contesto globale che lega tutte le componenti. I nostri sensi, pure essendo sistemi indipendenti, riescono a percepire l’unità. Allo stesso modo, avere un approccio diversificato, sperimentare contesti differenti, apparentemente separati, diventa lo strumento essenziale per sapere trovare e ri-conoscere i collegamenti (le connessioni). Il design rappresenta l'unità, l'esperienza unificata, quale risultato di un processo esperienziale e associativo. Il Design è sintesi.
La ricerca si nutre di curiosità |
Progettare diventa uno stile di vita. Significa essere in un costante stato di curiosità.
Essere curiosi porta a farsi delle domande, sempre. Esplorare, osservare e ascoltare. Gli stimoli arrivano dal mercato, dai trend, ma anche dall'arte, dalla natura, dalla musica, la storia, dalle persone e gli incontri. Ovunque gli occhi si posino, le orecchie ascoltino e i pensieri si confrontino, qui si genera il potenziale per un processo creativo
Design e intelligenza emotiva |
Le emozioni hanno un ruolo centrale nella capacità dell'uomo di comprendere, imparare e prendere decisioni (Il marketing da sempre fa leva sui "sentiments" per definire le proprie strategie). E' importante quindi usare in modo “intelligente” le informazioni che provengono dalle emozioni, nostre e altrui, e quindi saperle riconoscere, usare, comprendere e gestire in modo consapevole ("Intelligenza Emotiva" - D. Goleman).
Il designer è un interprete "intelligente" delle emozioni. Ama ascoltare, vuole capire, empatizzare, comprendere, migliorare la vita dell’altro e trovare soluzioni originali. E' dalla comprensione dell'emozione - cioè da una lettura cognitiva, consapevole e "intelligente" del sentiment - che il designer progetta a sua volta emozioni, quindi esperienze.
Il pensiero intuitivo |
E' grazie a un tipo di pensiero creativo, intuitivo - che segue quello associativo della ricerca e dell'apprendimento - che le esperienze percettive vengono ricontestualizzate in un nuovo "ambiente" vitale generando così nuovi valori e significati. Il designer gioca con i confini e li supera.
Design delle connessioni e design delle relazioni |
Il designer deve essere un professionista del dialogo. Proteso ad esplorare la comunicazione fra gli elementi della realtà che lo circonda e a creare “connessioni”, così il designer non può prescindere dall’inseguire una modalità collaborativa partecipe e sinergica con le Aziende con le quali interagisce.
Citando Achille Castiglioni, il design si fa in due; una relazione profonda con l’imprenditore-cliente, fatta di condivisione di visioni e di competenze, di esperienze, tecnologie, permette di realizzare un progetto "sartoriale". Il design diventa "tailor-made"
Il Design si nutre di interazioni, collegamenti e contaminazioni. Quando guardiamo il mondo con occhi nuovi riusciamo a individuare diversi rapporti tra gli oggetti e tra gli oggetti e l'ambiente: è qui che prende vita il Design delle connessioni. Grazie a una coscienza unificata gli oggetti e la loro percezione acquistano nuovo significato. Il Design non può essere settoriale. Chi fa Design progetta "nuovi significati" per il mercato e non può trascendere dalla relazione fra le cose e le esperienze.
Il design di nutre di ricerca |
E' importante fare ricerca, sperimentare per “afferrare” e comprendere il contesto globale che lega tutte le componenti. I nostri sensi, pure essendo sistemi indipendenti, riescono a percepire l’unità. Allo stesso modo, avere un approccio diversificato, sperimentare contesti differenti, apparentemente separati, diventa lo strumento essenziale per sapere trovare e ri-conoscere i collegamenti (le connessioni). Il design rappresenta l'unità, l'esperienza unificata, quale risultato di un processo esperienziale e associativo. Il Design è sintesi.
La ricerca si nutre di curiosità |
Progettare diventa uno stile di vita. Significa essere in un costante stato di curiosità.
Essere curiosi porta a farsi delle domande, sempre. Esplorare, osservare e ascoltare. Gli stimoli arrivano dal mercato, dai trend, ma anche dall'arte, dalla natura, dalla musica, la storia, dalle persone e gli incontri. Ovunque gli occhi si posino, le orecchie ascoltino e i pensieri si confrontino, qui si genera il potenziale per un processo creativo
Design e intelligenza emotiva |
Le emozioni hanno un ruolo centrale nella capacità dell'uomo di comprendere, imparare e prendere decisioni (Il marketing da sempre fa leva sui "sentiments" per definire le proprie strategie). E' importante quindi usare in modo “intelligente” le informazioni che provengono dalle emozioni, nostre e altrui, e quindi saperle riconoscere, usare, comprendere e gestire in modo consapevole ("Intelligenza Emotiva" - D. Goleman).
Il designer è un interprete "intelligente" delle emozioni. Ama ascoltare, vuole capire, empatizzare, comprendere, migliorare la vita dell’altro e trovare soluzioni originali. E' dalla comprensione dell'emozione - cioè da una lettura cognitiva, consapevole e "intelligente" del sentiment - che il designer progetta a sua volta emozioni, quindi esperienze.
Il pensiero intuitivo |
E' grazie a un tipo di pensiero creativo, intuitivo - che segue quello associativo della ricerca e dell'apprendimento - che le esperienze percettive vengono ricontestualizzate in un nuovo "ambiente" vitale generando così nuovi valori e significati. Il designer gioca con i confini e li supera.
Design delle connessioni e design delle relazioni |
Il designer deve essere un professionista del dialogo. Proteso ad esplorare la comunicazione fra gli elementi della realtà che lo circonda e a creare “connessioni”, così il designer non può prescindere dall’inseguire una modalità collaborativa partecipe e sinergica con le Aziende con le quali interagisce.
Citando Achille Castiglioni, il design si fa in due; una relazione profonda con l’imprenditore-cliente, fatta di condivisione di visioni e di competenze, di esperienze, tecnologie, permette di realizzare un progetto "sartoriale". Il design diventa "tailor-made"
Mai smettere di giocare, anche quando si fa sul serio! |
Mai prendersi troppo seriamente. “Progettare è un gioco” - Bruno Munari. Si può riconoscere una componente di “incoscienza cosciente” nell’approccio creativo, una tensione alla semplificazione della complessità, un approfondimento di concetti per liberarsi dei preconcetti. Il designer può trasformare l’esperienza professionale in un processo di insegnamento/ apprendimento continuo. "Conservare l'infanzia dentro di se per tutta la vita, vuol dire conservare la curiosità di conoscere, il piacere di capire, la voglia di comunicare" B. Munari. |